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Fibromialgia E Psicoterapia

Fibromialgia e psicoterapia

Anna si sente insolitamente stanca da diversi mesi ed è particolarmente allarmata da dolori che ha dappertutto, predominanti in certe zone del corpo come la regione lombare, il collo, le spalle, le anche, le ginocchia, i gomiti e in mezzo alla schiena. Al mattino si sente stanca come se non avesse dormito e di notte si sveglia spesso a causa di formicolii alle gambe. Ha osservato che il freddo, l’umidità e le correnti d’aria peggiorano i suoi sintomi. Quando Anna si decide a sottoporsi ai primi esami da un reumatologo risultano tutti negativi e il dottore le dice che non ha nulla. Nel frattempo il tempo passa ma i dolori permangono e le crisi risultano spesso invalidanti. Finalmente dopo un anno le viene diagnosticata una fibromialgia.

La fibromialgia colpisce molto di più le donne degli uomini, e il rischio pare che aumenti negli anni intermedi della vita. La fibromialgia è un esempio di patologia dove vengono colpite le fasce muscolari (da qui il prefisso “fibro” per indicante i tessuti fibrosi) causando uno stato di continua tensione che porta ad una sensazione dolorifica diffusa (“mialgia” significa infatti dolore muscolare). Questo dolore è accompagnato da sensazioni di gonfiore e rigidità continue, dovute ai muscoli continuamente tesi. A volte i pazienti associano questi disturbi ad alcuni episodi della  propria vita, come un periodo di stress prolungato o traumi. Si accompagnano, inoltre con frequenti disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, sindrome delle gambe senza riposo, numerosi risvegli durante la notte e sonno poco ristoratore.

Diverse sono state fino ad ora le ipotesi che hanno tentato di dare una spiegazione rispetto alle cause della fibromialgia. È come una ragnatela che ingabbia la donna rendendole la vita faticosa e dolorosa. La rete di dolori muscolari e articolari corrisponde ad un reticolo di sensi di colpa, indecisione, rimpianti.

La fibromialgia è una depressione muscolare con sacrificio della femminilità e della pienezza vitale.

Di fronte alla varietà di manifestazioni dolorose e all’assenza di cause obiettive si è tentato di attribuire l’origine della fibromialgia a specifici tratti di personalità, come fragilità emotiva, tratti ossessivi e fobici e ipocondria. Secondo altri sarebbe legata a forme depressive con componenti ansiose.

Secondo le teorie evoluzionistiche come i nostri antenati soccombevano di fronte ad animali predatori, noi oggi siamo vittime di altri traumi come abbandoni, abusi, incidenti stradali, ecc. I meccanismi regolatori del dolore entrano in gioco in situazioni differenti da quelle per cui sono stati forgiati. Quindi, questo può comportare la perdita delle proprie difese sia sul piano psicologico sia su quello neurofisiologico, che si attivano spesso soltanto in uno stato d’animo negativo. Nella nostra società si richiede un ritmo che per certe persone risulta impossibile da seguire, con gravi alterazioni sul piano del controllo e della possibilità di consentire all’organismo di ricaricarsi, perciò risultano molto utili, anche nel caso della fibromialgia, le attività rilassanti.

I dati pubblicati di recente da ricercatori dell’università di Pisa su Psychotherapyand Psychosomatic lo confermano: le connessioni fra il benessere fisico e mentale sono molto, molto strette e una buona salute psicologica è imprescindibile per stare bene. Anche e soprattutto quando si è alle prese con un problema come la fibromialgia, che compromette non poco la qualità della vita e spiana la strada ad I dati raccolti mostrano chiaramente che la depressione è un tratto più comune nelle pazienti rispetto ai controlli sani, ma soprattutto che il benessere psicologico influenza sia il grado di disabilità che la probabilità di sviluppare disturbi dell’umore. «Avere una “direzione”, ovvero programmi e obiettivi, assieme a un buon grado di relazioni e fiducia negli altri sembra prevenire una riduzione delle capacità funzionali, e questo protegge dalla depressione; anche essere positivi e avere una buona autostima diminuisce il rischio di ansia e quindi di disturbi dell’umore – spiegano gli autori –. Sulla base del modello biopsicosociale della fibromialgia, secondo cui lo stress ha un ruolo nel provocare il disturbo e fattori correlati allo stress come l’ansia contribuiscono a perpetuare i sintomi e la disabilità, questi dati suggeriscono che accettare se stessi, avere relazioni interpersonali positive e avere obiettivi e propositi nella vita può mitigare gli effetti della fibromialgia». Secondo i ricercatori le pazienti con fibromialgia potrebbero trarre perciò beneficio dalla terapia del benessere, la cosiddetta Well-Being Therapy: si tratta di una psicoterapia breve che insegna a puntare al benessere psicologico e che quindi, in questi soggetti, potrebbe avere effetti positivi anche sui sintomi e sulla funzionalità fisica oltre che prevenire la depressione e l’ansia in moltissime pazienti.