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Nel Vuoto E Nella Grandiosità Dei Narcisisti

Nel vuoto e nella grandiosità dei narcisisti

Si arriva in terapia con richieste relative a noia, senso di vuoto, angoscia intollerabile, rabbia ingestibile spesso connesse a relazioni problematiche, esperienze di rifiuto o abbandono, disapprovazioni nel contesto lavorativo, eventuali perdite che iniziano a far vacillare il fragile senso di grandiosità costruito.

Parliamo di narcisismo, una condizione che non è riconosciuta dai pazienti. In loro, fin dalle prime sedute, avvertiamo una sensazione di distacco e disorientamento legata ad una difficoltà a lasciarsi andare alle emozioni unito a sfiducia negli altri soprattutto quando l’altro è fonte di cure e rassicurazioni e che pertanto viene percepito come dominante e/o disinteressato.

Si osserva dai loro discorsi e dagli atteggiamenti un forte bisogno di ammirazione e di attenzione. Spesso la loro caratteristica predominante è di essere assorbiti da fantasie di grandiosità e di successo illimitato. Nei confronti degli altri risultano freddi, schivi, denigratori delle azioni altrui e spesso arrivano con manovre manipolatorie affettive a sfruttare gli altri per il raggiungimento dei loro obiettivi.

Forse, la caratteristica peculiare del narcisismo patologico è proprio la mancanza di empatia. Da questa deriva la convinzione che le proprie esigenze vengano prima di ogni altra cosa. I narcisisti sostengono, inoltre, che il loro modo di vedere le cose sia l’unico giusto universalmente.

Ma cosa si nasconde dietro questa maschera? Sì è proprio una difesa questa maschera per proteggerli dal loro profondo senso di inadeguatezza, dalla loro fragile autostima che lo rende vulnerabile a quelle che lui percepisce come critiche, disappunti o perplessità degli altri. Tendono talvolta a giudicare amici, familiari o colleghi come invidiosi purtroppo questo dipende da una forte sensibilità che loro stessi hanno verso le critiche, i fallimenti o le sconfitte. Alla dimensione rappresentata dalla tendenza alla grandiosità, unicità e superiorità, si contrappongono, quindi, sentimenti di inferiorità, fragilità, vulnerabilità e paura del confronto.

La scarsa empatia entra in gioco soprattutto nelle relazioni sentimentali. Si percepisce la difficoltà ad essere sensibili verso la sofferenza altrui, anche se cerca in tutti i modi di apparire come premuroso attento ai bisogni degli altri, tentativi messi in atto per arginare il grande vuoto che sente.

Nella relazione con il partner, inizialmente il narcisista ha necessità di mostrarsi brillante intellettualmente, economicamente e affettivamente. Tante le attenzioni e le premure con lo scopo, inconsapevole, di far innamorare l’altro e di attivare una dinamica di accudimento della partner verso di lui.

Il coinvolgimento diventa pervasivo e nel momento in cui le loro vite si incastreranno a tutti i livelli si arriverà poi un progressivo isolamento dell’altro dalla propria famiglia, dai suoi amici, dal lavoro. Inizierà la fase delle critiche, inizialmente più leggere per poi diventare più forti e pressanti ma l’immagine agli occhi degli altri verrà magicamente sempre presentata come intoccabile. In alcuni casi, nei casi molto gravi, il disturbo può poi emergere con forza e mostrare tutte le sue incrinature nel momento in cui inizia ad essere controllante, esigente, geloso o distante. A questo punto della relazione, è già riuscito a far sentire l’altro una nullità, insicuro di sé, spesso privo di valore. Non è insolito che il narcisista utilizzi violenza verbale e/o fisica.

A livello verbale alterna momenti di dolcezza a momenti di aggressività e sono proprio queste oscillazioni a rendere ancora più dipendente il partner, che si destabilizza e non sa più come comportarsi. Esita a perdonarlo e poi lo perdona pensando che cambierà. Attraverso i maltrattamenti (psicologici, emotivi e molto più raramente fisici) il partner si paralizza, perdendo così le proprie capacità.

Quando la relazione ha preso una piega molto critica e ciò potrebbe comportare conseguenze emotive o anche legali che spesso ritroviamo il narcisista presso i nostri studi.

Il lavoro terapeutico si baserà su una grande capacità di entrare in risonanza emotiva con il dolore del paziente ma avendo noi terapeuti attenzione ad automonitorarci e valutando costantemente la relazione al fine di non riattivare gli schemi passati o quei cicli interpersonali che potrebbero poi portarlo alla fuga ma piuttosto aiutarlo con attenzione, pazienza e gradualità ad essere consapevole delle dinamiche psicologiche che attualizza.